PSICOLOGIA
IL GRUPPO
Il sociologo Robert Merton lo definisce come «un insieme di individui che interagiscono secondo determinati modelli, provano sentimenti di appartenenza al gruppo, vengono considerati parte del gruppo dagli altri membri». Secondo tale definizione, un insieme di persone per essere considerato un gruppo sociale deve avere le seguenti caratteristiche:
■ interazione: un gruppo è costituito da persone che interagiscono tra loro, entrano in relazione, comunicano; gli spettatori al cinema non costituiscono un gruppo, poiché non interagiscono tra di loro;
■ appartenenza: i membri del gruppo sentono di farne parte, si riconosco- no come suoi membri; per esempio, gli studenti di una classe si sentono appartenenti a quel gruppo-classe;
■ identità: i membri del gruppo sono riconosciuti in quanto tali, come appartenenti al gruppo, e ciascuno di loro riconosce gli altri come parte del gruppo; per esempio, un gruppo-classe assume una sua identità riconosci- bile dagli altri e i suoi membri sono identifcati e si identifcano come appartenenti a quel gruppo.
Il gruppo più piccolo è la diade, costituita da due persone. La relazione tra i membri è stretta e intima, ma se uno dei due si allontana il gruppo non esiste più. La triade (tre persone) è meno fragile della diade, ma all’interno del gruppo possono insorgere facilmente rivalità o conflittualità dovute alla coalizione di due membri contro il terzo. Man mano che il gruppo si allarga le tensioni all’interno possono essere maggiormente distribuite tra i vari individui e il rischio che esso si sfaldi diminuisce (se uno o due membri si allontanano non ci sono serie conseguenze). Quando il gruppo supera le sette persone sembra essere più difficile una comunicazione congiunta di tutti i componenti (fatta eccezione per quanto accade nei gruppi virtuali) e si possono quindi formare dei sottogruppi. Più gli aderenti sono numerosi, più è facile che qualcuno assuma il ruolo di leader esercitando una maggiore influenza sugli altri.
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