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Visualizzazione dei post da marzo, 2020
PEDAGOGIA  L'EDUCAZIONE DEL GENTLEMAN John Locke descrisse con grande acutezza e modernità l’ideale educativo del futuro gentleman, rivolgendosi essenzialmente ai figli del nuovo ceto imprenditoriale e mercantile, che si stavano abilmente aprendo la strada nella società inglese. Questo argomento è l’oggetto del brano che segue, tratto dal celebre romanzo La fiera della vanità (1848) dell’inglese William M. Thackeray. Nel romanzo l’autore fa muovere una girandola di personaggi dell’alta società inglese, descritti impietosamente nelle loro più imbarazzanti debolezze e inguaribili vanità. L’episodio riportato rievoca questa “atmosfera sociale”: è il resoconto dei pensieri e dei progetti di un ricco inglese, il vecchio Osborne, sul proprio nipote, Georgy Osborne. Il vecchio Osborne, interessato solo al denaro, vagheggia per il nipotino un’educazione di prim’ordine. Questo desiderio è del tutto strumentale: il suo unico e palese interesse è che Georgy diventi un vero gentleman cos
PEDAGOGIA   LOCKE E LA SOCIETA' INGLESE TRA SEICENTO E SETTECENTO Empirista, amico di Isaac Newton, negò l’esistenza di idee innate, affermando invece che vi sono solo quel- le originate dall’esperienza sensibile. Non esiste, quindi, l’idea innata di Dio, tanto   è vero che popoli diversi ne hanno idee diverse. Nel 1693 Locke pubblicò una raccolta di “ pensieri sull’educazione ” , un’opera presto tradotta e diffusa in Europa e in America che per circa un secolo rappresentò un ineludibile punto di ri- ferimento. Il testo è denso di critiche al sistema educativo del tempo: Locke  lamentava l’inutilità dell’apprendimento del latino e del greco «formalmente appresi, senza che siano però compresi i valori che queste lingue esprimono e che resero così eccezionali gli uomini da cui furono parlate».   Egli auspicava invece l’ampliamento dell’insegnamento della lingua nazionale e del francese ,la lingua a più ampia circolazione internazion
PEDAGOGIA ILLUMINISMO ED EMPIRISMO Nel corso del Settecento, in tutto il continente europeo ebbe luogo un intenso dibattito sui metodi e sui fini dell’educazione e dell’istruzione. Tale dibattito determinò il ripensamento di molte delle pratiche sino ad allora impiegate nell’allevamento e nell’educazione dei figli all’interno delle famiglie e una revisione dell’organizzazione e della gestione delle scuole da parte delle monarchie assolutistiche. Uno dei fattori che portarono al ripensamento dei compiti e delle finalità dell’educazione fu senz’altro l’affermarsi di una diversa concezione delle facoltà cognitive dell’uomo, che ebbe tra i suoi ispiratori John Locke.  Nel Settecento si fece largo, infatti, una nuova idea del funzionamento della mente e delle capacità di apprendimento. Il contributo della medicina: Nel rendere possibile il miglioramento, nel corso del XVIII secolo, della cono
PSICOLOGIA  IL RUOLO SOCIALE(PSICOLOGIA SOCIALE)
PSICOLOGIA  IL GRUPPO Ogni individuo, nella vita quotidiana, è immerso in una rete di relazioni: è in contatto con altri e vive esperienze di gruppo. La psicologia sociale ha ampiamente studiato i gruppi, che costituiscono una realtà diffusa e significativa, evidenziandone le caratteristiche e le dinamiche. Ma che cosa si intende precisamente per gruppo?  Il sociologo Robert  Merton  lo definisce come «un insieme di individui che interagiscono secondo determinati modelli, provano sentimenti di appartenenza al gruppo, vengono considerati parte del gruppo dagli altri membri». Secondo tale definizione, un insieme di persone per essere considerato un gruppo sociale deve avere le seguenti caratteristiche:  ■ interazione : un gruppo è costituito da persone che interagiscono tra loro, entrano in relazione, comunicano; gli spettatori al cinema non costituiscono un gruppo, poiché non interagiscono tra di loro;  ■ appartenenza : i membri del gruppo sentono di farne parte, si ri
PSICOLOGIA  TEORIA DI ALLPORT I tratti sono caratteristiche della personalità che rimangono stabili nel tempo e determinano i comportamenti individuali. Allport individua tre diverse tipologie:  ■ i tratti cardinali sono quelli che influenzano ogni azione individuale, poiché riguardano disposizioni molto pervasive della personalità (per esempio il sadismo come descritto dal Marchese de Sade);   ■ i tratti centrali sono disposizioni che emergono in una serie di situazioni: la persona onesta e sensibile, per esempio, si dimostrerà tale in un’ampia gamma di situazioni, ma non in tutte;  ■ le disposizioni secondarie sono invece meno evidenti ma possono emergere in diverse situazioni.  Allport riconosce dunque l’importanza della situazione in cui l’individuo si trova ad agire, in cui esprime alcune caratteristiche di personalità anziché altre: il timido può superare la sua timidezza in un ambiente in cui si sente a suo agio, viceversa sentirsi completamente imbarazzato in un
PSICOLOGIA  LA TEORIA DI LEWIN  Lewin, ampliando le teorie della scuola della Gestalt sulla percezione, elaborò la teoria del campo, che descrive la realtà psichica nei termini di un sistema dinamico comprensivo di persona e ambiente. Il concetto di “campo”, ripreso dalle scienze f- siche, si riferisce a un sistema globale di forze in movimento, le cui leggi non dipendono dagli elementi presenti nel campo stesso ma dalle loro  relazioni. Lewin considera il mondo psicologico, ovvero tutto ciò che influenza un comportamento, come un campo costituito da una totalità di fatti, o elementi, coesistenti e reciprocamente interdipendenti: la persona (P) e l’ambiente (A). Persona e ambiente vanno visti come un solo campo, in cui l’individuo  è modificato dall’ambiente e viceversa. Ogni individuo distingue i va- ri aspetti del sé (P), per esempio l’aspetto fisico, e distingue tra i vari aspetti dell’ambiente (A).  Lewin enuncia così la sua ipotesi: ogni atto che una persona compie è dete
PSICOLOGIA   I diversi sé nella teoria di Neisser Lo psicologo  Ulric Neisser sostiene che esistono diversi sé perché diverse sono le influenze subite dal bambino durante il periodo di sviluppo.  È possibile allora distinguere diversi sé. ■ Il sé ecologico deriva dall’interazione con l’ambiente fisco: l’individuo è la persona che qui e ora sta svolgendo una particolare attività. Il sé ecologico ha origini precoci: pare che già a 3 mesi il bambino percepisca lo stesso tipo di mondo che percepiscono gli adulti, fatto di soggetti distinti, solidi, permanenti, di cui il proprio sé è uno. ■ Il sé interpersonale è il risultato delle interazioni con altre persone, nelle quali l’individuo riesce a percepire gesti, parole, espressioni del suo interlocutore. La percezione interpersonale è ben presto accompagnata, nel procedere dello sviluppo, da altre forme di conoscenza. Il bambino impara che gli altri non partecipano soltanto alle interazioni, ma hanno credenze, intenzio
PSICOLOGIA  L'autoconservazione e l'autopresentazione Ogni individuo, all’interno di un gruppo, spesso tenta di comportarsi in modo da suscitare negli altri delle reazioni che lo gratificano. Egli cerca infatti di presentarsi agli altri conferendo una certa immagine di sé, tale processo è chiamato auto presentazione. A livello cognitivo esistono dei meccanismi inconsci di autoconservazione che permettono di mantenere stabile la rappresentazione di se stessi. Ognuno di noi elabora uno schema acquirente di se stesso che utilizzerà per elaborare le informazioni a lui arrivate: le informazioni conformi al suo schema verranno elaborate rapidamente mentre le altre con meno velocità. La gestione della propria opinione di sé risulta fondamentale nel momento in cui ci si relaziona con altri soggetti. Proprio nell'interazione con altri soggetti possiamo cogliere infatti coloro che risultano essere maggiormente predisposti per ruoli di leadership e distinguerli da coloro che i
PSICOLOGIA SULLIVAN E LA TEORIA DELLO SVILUPPO DI SE'  Lo psicoanalista americano Harry Stack Sullivan definisce il sé come l’immagine che ognuno di noi ha di se stesso: come ci vediamo, che opinioni abbiamo di noi. Tale concezione comincia a formarsi già durante la prima infanzia. , ritiene che proprio durante i primi 6 anni di vita si formino le inclinazioni fondamentali all'amore o all'odio verso se stessi, che influenzeranno lo stile di vita dell’individuo. Il concetto di sé non è un’immagine statica né stabile nel tempo: essa cambia, a volte anche rapidamente, in relazione ai rapporti sociali. Infatti sono gli altri a fungere da specchio, ossia a rimandarmi ciò che pensano di me, e di conseguenza le loro opinioni influenzeranno le mie. E siccome i rapporti sociali cambiano spesso nella vita, anche l’immagine di sé è dinamica. È evidente, dunque, che impariamo a conoscerci attraverso le reazioni altrui ai nostri comportamenti, mediante le loro opinioni su di
PSICOLOGIA  L'integrazionismo  simbolico e altri modelli L’interazionismo  simbolico non considera l’individuo come un singolo, ma sottolinea l’importanza delle relazioni tra individui. Esso, nell’analizzare il fenomeno del comportamento dell’uomo nel contesto sociale, si differenzia in altri due rami, il paradigma cognitivista e quello comportamentista. Il paradigma cognitivista:  Sottolinea l’influenza dei processi mentali o cognitivi, come per esempio il pensiero, la memoria, l’attenzione e la concentrazione nella formazione dell’individuo. Tale paradigma prevede una forte autonomia del soggetto, egli è infatti in grado di rielaborare gli stimoli provenienti dal mondo esterno. Il paradigma comportamentista:  Esso pone l’accento sull’importanza dell’ambiente e dell’esperienza per il comportamento, emerge un’immagine passiva dell’individuo e dei suoi comportamenti, infatti gli stimoli provenienti dall’esterno determinano le risposte dell’individuo. Le teorie riguardanti l
PSICOLOGIA Il sè è l'ambiente  Ognuno di noi sviluppa nel tempo una consapevolezza e una conoscenza di sé, ovvero matura idee, ricordi, convinzioni su se stesso. Tale processo avviene attraverso l’osservazione del nostro comportamento e l’autoriflessione; fondamentale a questo proposito è il contatto e il confronto con gli altri. Il concetto di sé è legato ad aspetti quali l’autostima, il desiderio di suscitare una buona impressione sugli altri, l’aspirazione a essere accettati. Gli stadi di sviluppo per Mead: Il primo stadio di sviluppo del sé si manifesta attorno ai due anni ed è quello della prerappresentazione: il bambino imita il comportamento dell’adulto, ma questo suo agire non è significativo poiché esso non è ancora in grado di assumere il ruolo dell’altro. Il secondo stadio , quello della rappresentazione, è invece significativo poiché il bambino è capace di assumere l’atteggiamento dell’adulto. Mead ritiene questa fase fondamentale per lo sviluppo del
PSICOLOGIA La Psicologia sociale e la Psicologia delle Folle La psicologia sociale si è sviluppata dalla metà del novecento, e ha come obbiettivo di studio l'indagine sui comportamenti degli individui nelle loro interazione con gli altri e l'influenza dei gruppi sociali, delle istituzioni e delle colture sulla singola persona. Gli studi di psicologia sociale hanno analizzato differenti aspetti della vita sociale dell’uomo: la percezione degli altri, la definizione di sé, i gruppi, le istituzioni, le ideologie, le credenze, le rappresentazioni sociali, gli atteggiamenti, le dinamiche di gruppo, l’istruzione, le mode, il lavoro, i consumi. Lo sviluppo della società industriale , i problemi dell'industrializzazione e i diversi conflitti fecero sorgere dalla seconda metà dell'ottocento alcuni interrogativi sulla psicologia collettiva: perché gli individui nella folla manifestavano comportamenti spesso irrazionali, istintivi e agivano come “contagiati” dal