PSICOLOGIA
La Psicologia sociale e la Psicologia delle Folle
La psicologia sociale si è sviluppata dalla metà del novecento, e ha come obbiettivo di studio l'indagine sui comportamenti degli individui nelle loro interazione con gli altri e l'influenza dei gruppi sociali, delle istituzioni e delle colture sulla singola persona.
Gli studi di psicologia sociale hanno analizzato differenti aspetti della vita sociale dell’uomo: la percezione degli altri, la definizione di sé, i gruppi, le istituzioni, le ideologie, le credenze, le rappresentazioni sociali, gli atteggiamenti, le dinamiche di gruppo, l’istruzione, le mode, il lavoro, i consumi.
Lo sviluppo della società industriale , i problemi dell'industrializzazione e i diversi conflitti fecero sorgere dalla seconda metà dell'ottocento alcuni interrogativi sulla psicologia collettiva: perché gli individui nella folla manifestavano comportamenti spesso irrazionali, istintivi e agivano come “contagiati” dalla condotta degli altri?.
''Per il solo fatto di appartenere a una massa organizzata, l'individuo scende di parecchi gradini la scala della civiltà''
Gustave Le Bon
Lo studioso francese Gustave Le Bon pubblicò nel 1895 Psicologia delle folle, un’opera che ebbe vasta risonanza nella cultura dell’epoca. È la prima opera che studia il comportamento delle folle, cercando di individuare le loro caratteristiche e le tecniche utilizzabili per guidarle e controllarle: per questo ebbe ampia eco anche tra i dittatori del primo Novecento.
Per Le Bon, quando l’individuo singolo è parte di una folla mette in atto comportamenti e atteggiamenti istintivi, meno razionali rispetto a quelli che esprime quando è solo. Nella folla, infatti, emergono gli elementi più istintivi, ancestrali, quelli che, secondo Le Bon, costituiscono «l’anima della razza umana». L’individuo «acquista un sentimento di potenza invincibile», che gli permette di cedere a quegli impulsi che, da solo, avrebbe tenuto sotto controllo. Inoltre, avviene una sorta di contagio e l’individuo agisce come se fosse sotto l’effetto di una suggestione, esasperando le sue emozioni. Per “contagio mentale” si intende quel fenomeno per cui ogni sentimento e ogni azione si diffondono uniformemente a tutti i componenti della folla: l’interesse collettivo sostituisce l’interesse personale del singolo. La suggestionabilità, invece, è la tendenza del singolo soggetto a farsi influenzare da ciò che decide la folla: egli non è consapevole di ciò che fa, si comporta quasi come un automa sotto la volontà della massa. Le Bon sottolinea quindi che l’individuo, nella folla, si comporta in modo istintivo, facendo prevalere la sua parte irrazionale su quella razionale: spontaneità, violenza, ferocia, entusiasmi incontrollabili caratterizzano il suo comportamento. Secondo Le Bon è necessario quindi un capo che possa condurre la folla, per orientare queste tendenze istintive.
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