LA PROPOSTA PEDAGOGICA DI ROUSSEAU
Jean-Jacques Rousseau non si era mai occupato di questioni educative prima
del 1762, anno in cui scrisse Emilio o dell’educazione, il trattato che ne accrebbe la fama in tutta Europa.
Il primo libro de L'Emilio di Rousseau si apre con l'enunciazione del gran principio della bontà originaria dell'uomo e della sua degenerazione nei rapporti sociali. Ma Rousseau sostiene che la crescita del bambino dipende dall'educazione. Tutto ciò che abbiamo quando nasciamo ci viene fornito dall'educazione, impartita da "tre maestri": la natura, gli uomini e le cose. La natura provvede allo sviluppo interno delle nostre facoltà e dei nostri organi; gli uomini all'uso che ne facciamo; le cose all'acquisizione dell'esperienza e degli oggetti. Se i contributi di queste tre educazioni si contraddicono, l'alunno sarà educato male.
Rousseau poi, elenca una serie di errori pratici nell'educazione tradizionale, come l'uso delle fasce che limitano la libertà di movimento, le cure e le precauzioni eccessive, le lusinghe e le minacce.
EMILIO: IL PRIMO LIBRO
(0- 6 anni)Il primo allevamento e il nutrimento del bambino sarà responsabilità esclusiva della madre, il cui compito viene esaltato da Rousseau come apportatore di armonia e felice sviluppo del neonato. Tuttavia egli verrà presto sottratto alla madre per affidarlo alle cure di un precettore. Secondo Rousseau, poi, l'educazione naturale va condotta in mezzo alla natura, dove l'ambiente rinvigorisce il corpo e l'anima, e la società non può esercitare il suo effetto corruttore. L'educatore, inoltre, deve provvedere affinché Emilio non contragga abitudini che lo rendano schiavo e lo devino dai suoi bisogni naturali. Inoltre, nel I libro, Rousseau dà ampio spazio al tema dell'apprendimento del linguaggio e ci dice che gli adulti devono rispettare i tempi di questo sviluppo e devono cominciare col fornire gradualmente pochi termini, ben distinti, ben pronunciati e collegabili ad oggetti sensibili nell'esperienza del bambino.EMILIO: SECONDO LIBRO
(6-11 anni) Nella seconda età evolutiva, Emilio imparerà innanzitutto a muoversi e a parlare, a conquistare coscienza di sé e autonomia. Poiché la sua esperienza è ancora incentrata sulle emozioni del piacere e del dolore, è a partire da esse che si dovrà organizzare la sua educazione. Emilio sarà libero di muoversi e di agire: le piccole cadute lo aiuteranno a conoscere e dominare il dolore; la vita all'aria aperta e il libero esercizio del corpo nel gioco e in piccoli lavori manuali lo renderanno più sano e vigoroso.
Inoltre, il precettore dovrà fare in modo che egli otterrà quello che chiede solo se ne ha effettivamente bisogno. Rousseau sostiene che bisogna rispettare la legge di natura e permettere che Emilio assuma conoscenze, abitudini e norme dalla legge stessa delle cose in quanto la natura non insegna mai il male. Il metodo del precettore sarà, dunque, inattivo, la sua educazione negativa: consisterà nel togliere le cattive influenze, non nel fornire precetti. Inoltre, l'attività educativa del precettore sarà indiretta, cioè il maestro farà tutto senza far nulla, dando ad Emilio l'impressione che le sue esperienze siano casuali.
EMILIO: TERZO LIBRO
(12-15 anni) Rousseau chiama questo periodo l' "età dell'utile" e a suo parere è il più prezioso dell'esistenza e, data la sua estrema brevità, deve essere attentamente amministrato dal punto di vista educativo. Se prima era opportuno "perdere tempo", in questa fascia d'età, il tempo è così breve che l'attività educativa deve scegliere cosa fornire all'allievo senza la pretesa di poterlo rendere sapiente.
All'attività del corpo subentra quella dello spirito che cerca di istruirsi. Emilio è curioso di tutto e l'insegnante deve indirizzare bene questa curiosità. Il passaggio dalle conoscenze sensibili a quelle intellettuali avverrà attraverso l'esperienza diretta incentrata sull'esplorazione dell'ambiente. Il suo maestro allenerà Emilio a cercare in sé stesso i mezzi di indagine e a non ricorrere ad altri se non dopo aver riconosciuto la propria insufficienza. L'errore non verrà corretto dall'adulto, ma dalla scoperta di Emilio stesso: è fondamentale che egli non sappia nulla perché gli è stato detto, ma solo perché lo ha compreso da sé.
Nella terza età educativa, dunque, l'istruzione di Emilio continuerà per forma indiretta, sarà incentrata sull'utilità, sull'interesse e sullo sforzo. La lettura non verrà particolarmente incoraggiata; una sola lettura viene consigliata: "Robinson Crusoe" che rispecchia l'autosufficienza del fanciullo. Rousseau esamina, inoltre, il valore formativo del lavoro manuale. Emilio verrà indirizzato a fare il falegname, il quale è un lavoro pulito, utile che mantiene il corpo in esercizio. Emilio dovrà comprendere il valore profondamente umano ed educativo del lavoro.
EMILIO:QUARTO LIBRO
(15-18 anni) In questa fase, Emilio impara a ragionare in modo astratto, dunque il suo percorso educativo dovrà avvenire secondo modalità differenti, ma ancora una volta dovrà fondarsi sulla natura. Inoltre, il precettore sarà molto attento a non favorire in Emilio l'insorgere precoce e incontrollato delle passioni. Ciò comporterà la necessità di un'educazione sessuale anche se Rousseau ritiene che su alcuni argomenti il giovane dovrebbe essere ancora lasciato nella totale ignoranza. Tuttavia, poiché la sua curiosità verrà sicuramente destata dall'esperienza, conviene che apprenda presto ciò che non si potrà negargli a lungo. A tal proposito Rousseau afferma che se l'educatore non è sicuro di poter far ignorare fino ai 16 anni la differenza fra i sessi, faccia in modo che l'alunno l'apprenda prima dei 10 anni. L'educazione sessuale consisterà nel chiamare le cose con il loro nome; si parlerà ad Emilio in modo semplice di tutto, così che in lui non nasca il sospetto che si voglia nascondergli qualcosa. Poi, Rousseau espone il tema della religione e a tal proposito, sostiene che le diverse religioni non sono altro che variazioni del Credo fondamentale; Emilio, quindi, non verrà educato ad una religione specifica, ma sarà messo nelle condizioni di poter scegliere con l'uso della ragione la propria religione.
EMILIO:QUINTO LIBRO
(19-25anni)Emilio verrà finalmente avviato all'incontro con Sofia e al matrimonio. Ma Sofia dovrà essere, a sua volta, educata nel modo opportuno per giungere a questo passo. L'educazione femminile sarà indirizzata al matrimonio e alla procreazione. Sofia verrà, innanzitutto, preparata alle conoscenze pratiche utili al governo della casa. Verrà anche avviata ad una certa cultura, al buon gusto, alla formazione morale e religiosa. Emilio troverà Sofia dopo un lungo viaggio a piedi, a diretto contatto con la natura e in compagnia del precettore. Rousseau ritiene che il viaggiare sia fonte di istruzione che permette all'individuo di conoscere l'indole dei vari popoli.Il romanzo termina con il matrimonio e la nascita di una nuova famiglia fra Emilio e Sofia. A questo punto, il precettore rinuncia alla sua autorità su Emilio; lo lascerà con la certezza di aver trasformato, a sua volta, in educatore l'alunno di un tempo.
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